Ottimizzato anche per iPad

Uno statuto comunitario per la Valtellina

L'attuazione dello statuto e la cooperazione in atto

statuto

a cura di

Maria Chiara Cattaneo.

 

1. Monitoraggio, protocollo, indicatori

Lo Statuto Comunitario per la Valtellina, come noto, propone di puntare sulle potenzialità del territorio per muoversi con una progettazione di sistema verso uno sviluppo sostenibile di qualità per la provincia di Sondrio, perchè sia una valle alpina "lombardo europea del XXi secolo". monitorare i progressi è un passo importante per rendere il percorso concreto, in particolare attraverso il confronto con realtà comparabili dal punto di vista geografico e della struttura economica, condividendo problematiche e soluzioni.
Dopo la presentazione pubblica avvenuta nella primavera 2008 a milano e a Sondrio, si è ritenuto opportuno procedere ad una nuova edizione dello "Statuto Comunitario per la Valtellina" per due ordini di motivi: da un lato per dare conto degli avvenimenti succedutisi in questo lasso di tempo verso l'attuazione dello Statuto Comunitario stesso; dall'altro per la sopravvenuta necessità di inserire in questa edizione aggiornata il nuovo titolo iV anche al fine di agevolare la prosecuzione sulla via dell'attuazione concreta.

 

1.1 Il monitoraggio per l'attuazione

Lo Statuto Comunitario ha riscosso interesse e ricevuto buona accoglienza presso le principali istituzioni, enti, operatori oltre ad alcuni ordini professionali della provincia di Sondrio. A seguito delle presentazioni pubbliche dello Statuto è cominciato un percorso volto ad un recepimento progressivo delle indicazioni e proposte attuative contenute nello stesso. Contemporaneamente i soggetti promotori dello Statuto, Società economica Valtellinese e Vivi le Valli, in particolare, da subito hanno promosso momenti di riflessione, accanto a progetti e iniziative concrete che si sono sviluppate nel quadro di riferimento dello Statuto stesso.
Il momento culminante del percorso verso l'attuazione è rappresentato dall'accordo sottoscritto nell'autunno 2011. Sul fronte istituzionale e degli operatori, la Provincia di Sondrio, la Camera di Commercio, il Credito Valtellinese, la Banca Popolare di Sondrio, accanto ai soggetti promotori Società economica Valtellinese, Consorzio Vivi le Valli e iperal, hanno deciso di aderire ad un protocollo d'intesa specifico per l'attuazione dello Statuto con un'attenzione particolare al sistema di monitoraggio quale strumento per verificare i progressi fatti e quale stimolo continuo di miglioramento e crescita. Come affermato nell'Art. 12 dello Statuto "scopo del monitoraggio è quello di valutare le condizioni concrete di alcuni ambiti particolarmente significativi per la vita della Comunità e di misurare il livello di soddisfazione della Comunità nei confronti dei risultati raggiunti".
Il protocollo d'intesa è quindi un accordo importante volto a rendere le indicazioni dello Statuto guida e orientamento nelle scelte di sviluppo per Valtellina e Valchiavenna e a verificarne l'evoluzione.
Il progetto della sussidiarietà dello Statuto Comunitario si qualifica come progetto condiviso di sviluppo, per gettare "un ponte ideale tra passato e futuro e proiettare la Valtellina sullo scenario del XXi secolo, rafforzando la consapevolezza della sua rilevanza e del suo ruolo nel contesto lombardo ed europeo, nel cuore delle Alpi, crocevia tra le aree più progredite dell'Ue".
I firmatari dell'accordo sono di assoluta rilevanza: sono infatti coinvolte le primarie istituzioni del territorio, Provincia e Camera di Commercio di Sondrio, i soggetti a cui è demandata l'assunzione di decisioni per la Comunità,la Società economica Valtellinese, il Consorzio d'imprese Vivi le Valli, iperal e le due Banche locali. Queste ultime in particolare rappresentano uno dei maggiori punti di forza del sistema economico valtellinese, in quanto fortemente radicate sul territorio, sensibili da sempre alle tematiche dell'innovazione e attente allo sviluppo economico e sociale del territorio.
Gli obiettivi principali dell'accordo sottoscritto sono quelli di confrontare la prestazione della provincia di Sondrio con quella di altri territori simili, in italia in primis e poi anche all'estero; di acquisire, sulla base del confronto, esempi e best practices di interesse per lo sviluppo del territorio, con l'obiettivo di condividere problematiche e sviluppare progettualità comuni e di verificare quanto l'attività della collettività sia efficace nell'applicare politiche coerenti con i principi dello Statuto stesso.
Considerando che lo Statuto propone la valorizzazione di tutte le risorse della Valle, in modo armonico, per la costruzione di un'area integrata di qualità agendo in sinergia con tutti gli operatori, giova notare come la compagine dei primi firmatari abbracci già le diverse tipologie di soggetti istituzionali, civili ed economici secondo il principio della sussidiarietà orizzontale: stato, mercato e società civile. tutto ciò si lega strettamente al concetto di democrazia partecipativa. infatti, nello Statuto viene identificata la Comunità Valtellinese cui lo strumento si rivolge e dalla quale si auspica completa partecipazione e consenso.
Democrazia partecipativa, identità e i principi di solidarietà, sussidiarietà e sviluppo sono le basi per poter costruire un condiviso sviluppo sostenibile di qualità. tutti i sottoscrittori dell'accordo hanno evidenziato quale condivisione e quale partecipazione abbiano rispetto ai principi dello Statuto perché una Comunità si identifica nei suoi valori e sulla base di questi può leggere dinamicamente la propria identità aprendosi al necessario cambiamento. le attività di studio e le indicazioni strategiche rappresentano il cuore dell'accordo, che di per sé rappresenta una pietra miliare nel percorso di attuazione dello Statuto: con l'accordo si è deciso di dotarsi di un sistema di monitoraggio, di confronto e di analisi per verificare i progressi raggiunti, rispetto a performance di aree simili alla provincia di Sondrio e rispetto a dinamiche temporali, per analizzare le stesse evoluzioni nel tempo. All'interno del radar rappresentato dal sistema di monitoraggio devono rientrare non solo i dati relativi ai parametri stabiliti nelle attività di confronto territoriale per verificare i progressi raggiunti, ma anche indicatori che verifichino il progresso raggiunto nell'implementazione dei progetti specifici nati nel quadro dello Statuto (si veda il paragrafo 2 a riguardo).
In un contesto di riferimento di questo tipo, è opportuno ripercorrere alcuni passaggi fondamentali che hanno portato alla sottoscrizione dell'accordo stesso: innanzitutto con la volontà della Camera di Commercio di avviare un'adozione progressiva del modello proposto dallo Statuto.
Dato il suo essere espressione delle autonomie funzionali, fin dalla prima edizione dello Statuto Comunitario la Camera di Commercio veniva indicata quale elemento forte nella prospettiva di una nuova dimensione progettuale della Valtellina.
Già nella "Relazione sull'andamento economico annuale 2009" è stato scelto di proporre richiami al testo dello Statuto fornendo elementi di valutazione importanti in tutta la redazione del rapporto. Alla fine di ogni sezione sono stati inseriti infatti dei riquadri colorati per mettere in luce anche visivamente i riferimenti allo Statuto, considerandolo una lente per osservare l'economia locale così da individuare direttrici di crescita possibili. Fra i molteplici riferimenti proposti sono stati evidenziati, in particolare, mobilità sostenibile, innovazione di sistema, apertura dei mercati, energia rinnovabile e edilizia sostenibile, con le conseguenti ricadute su un turismo sempre più di qualità.
Nell'ambito della Giornata dell'economia del 2010, che ha visto la presentazione di tale rapporto, lo Statuto è stato presentato come opportunità, come possibile base per ripartire dopo la crisi, che allora sembrava potersi avviare verso un superamento. Un altro momento molto importante, mentre si sviluppava la compagine di soggetti firmatari dell'accordo, è rappresentato dalla "Relazione sull'andamento economico annuale del 2010", presentata nella Giornata dell'economia 2011. in particolare in tale rapporto si attua la dimensione comparativa auspicata nello Statuto attraverso un primo confronto con le aree alpine comparabili alla provincia di Sondrio e quindi con le province di Aosta, Belluno, Bolzano, trento e Verbano Cusio ossola.
La relazione economica annuale relativa al 2010 introduce così la nuova dimensione del benchmarking, da sviluppare progressivamente, su temi che riguardano le macro aree economia, società, istituzioni, ambiente e territorio come prefigurato nello Statuto. l'obiettivo è quello di poter aumentare, attraverso il confronto, il livello di dettaglio e di approfondimento delle dinamiche ivi connesse. in questo percorso avviato si prevede di inserire via via nuovi punti di osservazione e nuovi elementi grazie all'integrazione di dati quantitativi ed informazioni qualitative.
L'intenzione è non solo di confrontarsi con aree simili per monitorare il posizionamento, ma anche di lavorare insieme, in rete, così da aumentare la massa critica di azioni che possono essere svolte in territori geograficamente e strutturalmente simili. in questo modo si intende favorire un sempre più forte sviluppo locale in un contesto competitivo ed internazionale procedendo insieme, condividendo esperienze e problematiche e sviluppando soluzioni congiunte.
Si tratta quindi del confronto visto come stimolo, che, grazie ad una solida base conoscitiva fornita attraverso il sistema di monitoraggio, diventa elemento essenziale di base per definire le valutazioni volte alla programmazione. All'interno della relazione 2010 le prime attività di confronto sono state presentate sia come approfondimenti tematici alla fine di ogni sezione sia come sezione a parte dedicata in modo specifico al benchmarking.
Questa analisi ha permesso di mettere in evidenza punti di forza e aree di miglioramento relativi al territorio locale, spesso già ampiamente noti, ma in questo modo inquadrati nei confronti e base per un'informazione più completa e conseguenti valutazioni strategiche.
Per esempio, il benchmarking ha confermato che la nostra provincia è ai primi posti per qualità della vita, per sicurezza personale, ordine e servizi erogati, qualità del credito e produzione energetica, solo per citarne alcuni, mentre registra ancora risultati poco positivi per quanto riguarda accessibilità ed infrastrutture, apertura internazionale e capacità di sfruttare appieno le opportunità offerte dall'innovazione.
A seguito delle prime attività di benchmarking e dell'implementazione del sistema di monitoraggio, sono andati rafforzandosi anche i contatti con le Camere di Commercio alpine. tutte hanno apprezzato il lavoro svolto e, condividendo il valore delle analisi territoriali e dell'analisi comparativa per la crescita, hanno accolto la proposta di lavorare insieme su queste tematiche, con un'ipotesi operativa congiunta. la finalità principale di questa collaborazione, è bene sottolinearlo, non è solo quella di avere dati da fonte diretta, ma anche e soprattutto sviluppare e mantenere una rete di relazioni, di contatti e di collaborazioni per poter raccogliere e condividere esempi e best practices da "importare" adattandole al contesto, ove risultino di particolare interesse.
E' fin troppo evidente che un'attività di analisi e confronto non può fermarsi all'interno dei confini nazionali, perché decisamente parziale e localistica nel mondo globale in cui viviamo oggi. Di conseguenza, nell'ambito dell'attività di monitoraggio si prevede un'apertura su tutto l'arco alpino europeo.
A questo fine, sono stati avviati anche contatti a livello internazionale per impostare confronti con altre aree alpine e per poter individuare e condividere ulteriori esperienze e best practices. e' in questo quadro che si inserisce la partecipazione all'international Benchmarking Forum di Basilea nel settembre 2011, che ha permesso di avviare ed estendere la rete internazionale di contatti e di aprirsi a possibili scambi e confronti maggiori in termini di esperienze e in termini di punti di osservazione, oltre a poter individuare ulteriori potenzialità rispetto alle azioni in corso.

 

1.2 Il protocollo d'intesa: la cooperazione in atto

Il protocollo d'intesa cui hanno deciso di aderire i soggetti indicati sopra e che è stato presentato pubblicamente il 7 ottobre 2011 a Sondrio rappresenta, come già detto, un momento apicale nel processo di attuazione dello Statuto Comunitario.

 

Articolo 1 Finalità e ambiti di intervento

Le premesse costituiscono parte integrante della presente intesa, che assume i seguenti obiettivi di attività:
a) confrontare sulla base di indicatori e informazio- ni qualitative e quantitative secondo uno schema condiviso, da sviluppare progressivamente e da sottoporre a verifica di aggiornamento periodica la prestazione della provincia di Sondrio con quella di altri territori simili, in Italia in primis e poi anche all'estero;
b) acquisire, sulla base del confronto, esempi e best practices di interesse per lo sviluppo del territorio, con l'obiettivo di condividere problematiche e sviluppare progettualità comuni
c) verificare il livello di efficacia dell'attività della collettività nell'applicare politiche coerenti con i principi dello Statuto stesso.

 

Articolo 2 Organizzazione

Le finalità di cui al punto precedente sono perseguite attraverso l'implementazione di un "Sistema di monitoraggio", la cui gestione è affidata ad un "Soggetto Responsabile", individuato nella Camera di Commercio. A tal fine, viene potenziata la dotazione di risorse del centro studi della Camera di Commercio, coerentemente con quanto contenuto nella pianificazione delle attività. La Camera di Commercio, nella propria autonomia, nomina un "Responsabile scientifico" cui è affidato il coordinamento delle attività di elaborazione ed analisi e del sistema di monitoraggio. La nomina del "Responsabile scientifico" è comunicata alla Segreteria Tecnica di cui segue. Viene istituita una Segreteria Tecnica cui sono affidate attività di coordinamento generale e di proposta, pianificazione e controllo delle attività svolte nel monitoraggio, secondo una periodicità annuale. Ciascuna delle parti designa un proprio rappresentante all'interno della Segreteria Tecnica. La Segreteria Tecnica ha sede presso la Camera di Commercio. I risultati delle attività del sistema di monitoraggio, validati dalla Segreteria Tecnica, sono esaminati da una Cabina di regia la cui composizione verrà concordata dalle parti e recepita all'interno dello Statuto Comunitario che ne valuta la possibile implementazione. La Cabina di Regia esamina altresì le proposte di ulteriore sviluppo del "sistema di monitoraggio" predisposte dalla Segreteria Tecnica su proposta del Soggetto Responsabile.


Articolo 3 Attività

Viene adottata una pianificazione delle attività su base triennale e con un costo complessivo pari a 300.000 euro.
Costituiscono elementi essenziali della suddetta pianificazione le seguenti iniziative da realizzare a partire dal 1° gennaio 2011:
"Relazione annuale sull'andamento economico provinciale", edita dalla Camera di Commercio, all'interno della quale trovano progressivo sviluppo i risultati dell'attività del sistema di monitoraggio e, in particolare il rapporto di benchmark;
"giornata dell'Economia", secondo lo schema consolidato nel corso degli anni ed in coerenza con la più ampia iniziativa attivata dal sistema camerale nazionale; Sviluppo di una rete di relazioni a livello nazionale ed europeo con l'obiettivo di inserire la provincia in reti per condividere problematiche e sviluppare proposte comuni;
Attività di comunicazione e disseminazione anche attraverso la realizzazione di un sito internet.


Sono altresì comprese ulteriori attività in materia di studi ed analisi territoriali, quali le rilevazioni congiunturali e tematiche, svolte ordinariamente dalla Camera di Commercio e che, per la loro coerenza con la presente iniziativa saranno oggetto di progressiva integrazione con il sistema di monitoraggio.
La pianificazione delle attività potrà essere concordemente sviluppata, a partire dal secondo anno di attuazione del presente accordo, con la previsione di ulteriori moduli di studio, sulla base di una proposta elaborata dalla Cabina di Regia.


Sottoscrittori: Provincia di Sondrio

Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Sondrio

Credito Valtellinese

Banca Popolare di Sondrio

Società Economica Valtellinese

Consorzio "Vivi le Valli"

IPERAL

 

 

La firma e la presentazione di tale accordo ufficializzano il rafforzamento presso la Camera di Commercio, già titolare di attività e iniziative legate agli studi territoriali, di un Centro Studi quale struttura incaricata di sviluppare analisi e rilevazioni capaci di approfondire e confrontare le performance locali fornendo indicazioni e proposte.
Nell'ambito dell'accordo, il Soggetto responsabile è infatti la Camera di Commercio di Sondrio. le attività di studio e monitoraggio vengono validate dalla "Segreteria tecnica", che comprende un rappresentante per ciascuna delle organizzazioni firmatarie, e sono poi esaminate dalla costituenda "Cabina di Regia", che ne valuta l'implementazione e la traduzione in misure concrete e in linee di programmazione. in questo senso, quindi, il ruolo del Centro Studi diventa importante nel raccogliere ed elaborare dati, ma anche e soprattutto nel verificare e valutare in prospettiva l'impatto delle politiche adottate.
Nell'accordo si prevedono scambi di esperienze, di conoscenza, di informazioni e buone pratiche; sono previste analisi di confronto volte ad acquisire in italia e anche all'estero esempi utili per lo sviluppo del territorio, per monitorare la crescita verso uno sviluppo sostenibile di qualità, verificando fino a che punto si sia capaci di muoversi sulla linea di indirizzo prefigurata dallo Statuto.
All'interno del protocollo d'intesa, alla voce organizzazione, come accennato sopra, si fa riferimento alla presenza di una Segreteria tecnica, col compito di coordinamento generale, di proposta e controllo delle attività svolte nel monitoraggio. Si fa riferimento anche alla Cabina di regia che dovrà esaminare i risultati delle attività del sistema di monitoraggio che sono coordinate da un Responsabile scientifico. Si afferma che la composizione della Cabina di regia sarà concordata dalle parti e recepita all'interno dello Statuto Comunitario.

Dall'articolo 15 inserito in questa nuova edizione dello Statuto discende quindi la possibilità di costituire in modo efficace la "Cabina di Regia". Si aggiunge così un ulteriore tassello per facilitare l'attuazione dello Statuto Comunitario, identificando nella Provincia di Sondrio e nella Camera di Commercio di Sondrio le massime istituzioni locali con compiti di programmazione e pertanto titolate a guidare l'attuazione di uno strumento di governance innovativo come lo Statuto favorendone la veicolazione dei principi nelle politiche e nella programmazione.
Anche alla luce della situazione congiunturale con previsioni di modifiche costituzionali e riassetto organizzativo, con una prevista e progressiva riduzione o addirittura eliminazione delle province, lo Statuto Comunitario rappresenta ancora di più un'opportunità da tenere in considerazione quale sistema innovativo di governance. in questo senso sono stati inseriti anche i due articoli 16 e 17 con l'obiettivo di confermare l'identità della Comunità e la volontà che tale Comunità non subisca frammentazioni.

 

1.3 L'arco alpino Italiano e gli indicatori di benchmark

Come accennato sopra, nell'ambito delle attività di attuazione dello Statuto, hanno già preso avvio le azioni relative al benchmarking territoriale e ai confronti relativi a performance di aree territoriali comparabili allo scopo di individuare stimoli di crescita e casi di successo da cui poter prendere ispirazione.
Secondo le indicazioni prefigurate nella prima edizione dello Statuto, i confronti sono stati avviati con le aree alpine di Aosta, Belluno, Bolzano, trento. Rispetto alle indicazioni iniziali si è ritenuto di considerare anche la provincia di Verbano Cusio ossola proprio per coprire tutto l'arco alpino italiano.
Si sono così intensificati i contatti con le Camere di Commercio di tali aree. tutte hanno dimostrato interesse e l'intenzione è, di avviare a breve, un progetto di benchmarking condiviso e implementato in modo congiunto con referenti da ogni struttura proprio per aumentare il valore aggiunto dell'indagine e dello studio attraverso la condivisione di esperienze e valutazioni qualitative.
Le attività di networking sono strettamente funzionali a quelle di benchmarking nelle varie aree individuate. infatti, per poter condividere esperienze, problematiche e soluzioni, è importante rafforzare e consolidare i rapporti di collaborazione. la rete, il confronto, l'agire insieme, rappresentano sempre più lo strumento indispensabile per permettere alla conoscenza di circolare e quindi anche a nuove soluzioni di essere ideate e implementate. i contatti e la rete di relazioni portano ancora più benefici se sono aperti e non si fermano all'interno dei confini nazionali. il percorso in questo senso è avviato. Possiamo ricordare la partecipazione all'international Benchmarking Forum di Basilea, già citato, che ha permesso di verificare l'interesse alle azioni di confronto territoriale avviate e di prendere contatto con referenti di aree territoriali alpine in Austria, Francia e Germania. in prospettiva l'obiettivo è anche quello di valutare la possibilità di realizzare progetti congiunti da presentare nel quadro di iniziative supportate dalla Commissione europea all'interno di schemi come il Settimo Programma Quadro o il Piano Competitività e innovazione o il futuro orizzonte 2020. in questo senso, possiamo pensare, a titolo puramente esemplificativo, allo strumento chiamato "Regioni della Conoscenza" all'interno dell'area "Capacità" del Settimo programma quadro che ha l'obiettivo di sviluppare il potenziale di ricerca e innovazione nelle diverse regioni europee. Possiamo pensare anche al programma interreg Arco alpino, il programma di cooperazione transnazionale per le Alpi allo scopo di favorire lo sviluppo locale in modo sostenibile sulle linee competitività e attrattività, accessibilità e connessione, ambiente e prevenzione dei rischi.
Se il percorso verso l'europa è solo avviato, più sviluppata è già l'azione relativa agli indicatori e parametri utilizzati per effettuare analisi comparative nelle aree alpine italiane: andando a guardare gli indicatori utilizzati per queste attività, è possibile osservare che rispetto al quadro iniziale contenuto nella prima edizione dello Statuto, a seguito di un approfondito lavoro sul campo nella ricerca dati, si è proceduto verso un ampliamento nel ventaglio di parametri da monitorare per avere un sistema agile ma nello stesso tempo tale da consentire un più articolato confronto anche con le altre realtà. Si è ritenuto opportuno agire in questo senso per completare l'informazione, identificando fonti e basi di dati che permettessero di raccogliere informazioni omogenee e quindi comparabili.
Il monitoraggio realizzato attraverso gli indicatori si integrerà poi, come previsto, con le valutazioni e gli approfondimenti qualitativi realizzati nelle interviste con i testimoni privilegiati su questionari specifici o attraverso la realizzazione di workshop tematici per ciascuna area, così da combinare informazioni di carattere qualitativo e quantitativo. l'elaborazione dei questionari qualitativi sarà disgiunta dagli indicatori e quindi dai dati di carattere quantitativo proprio per permettere di avere indicazioni anche sulla percezione di determinati fenomeni.
l'attività di monitoraggio non può che essere graduale e potrebbe via via espandere ulteriormente gli indicatori da utilizzare secondo le aree di maggiore interesse o potrebbe focalizzarsi su aree specifiche proprio al fine di stabilire una connessione ancora più diretta fra specifiche misure di programmazione adottate e il relativo impatto da monitorare. Perché il monitoraggio possa essere efficace resta fondamentale che ogni anno venga elaborato un rapporto di sintesi contenente l'andamento degli indicatori, le valutazioni emerse dalle interviste e dai workshop tematici, le proposte di indirizzo, l'operato e le valutazioni della Cabina di Regia.



2

Rispetto agli indicatori, secondo quanto prefigurato nella prima edizione1, ogni anno viene calcolata la distanza di Sondrio dall'indicatore di comparazione, che sinteticamente permette a colpo d'occhio di osservare l'andamento della performance. nel tempo sarà sempre più importante monitorare quindi questo posizionamento: se Sondrio si collocava sopra l'indicatore di comparazione e la distanza aumenta ancora, il cambiamento è positivo; se si collocava sotto, ma si avvicina all'indicatore di comparazione, anche in quel caso la performance ha registrato un dato positivo. e' negativo invece nei casi opposti. Ricordiamo quindi che, come evidenziato inizialmente, è possibile avere informazioni di quattro tipi: il livello assoluto dell'indicatore, il posizionamento rispetto al dato di comparazione, il cambiamento rispetto all'indicatore di comparazione e il cambiamento dell'indicatore in termini assoluti rispetto all'anno precedente. in altre parole è possibile monitore l'andamento in assoluto di Sondrio e l'andamento relativo di Sondrio rispetto alla situazione registrata nelle aree di comparazione.
nel calcolo dell'indicatore di comparazione si tiene conto anche della media lombarda laddove ciò abbia senso2. ll dato dell'indicatore di comparazione, per evitare che quando comprende la lombardia ne sia dominato, è calcolato come media semplice di: (a) lombardia; (b) media delle province indicate ponderata su popolazione delle province stesse. Per la lombardia non viene calcolata la media ponderata perché il dato lombardo così calcolato dominerebbe la media.

 

2 Progetti e iniziative concrete

Accanto al percorso che ha portato alla sottoscrizione del protocollo d'intesa descritto sopra e alle attività di benchmarking avviate e presentate nel paragrafo precedente, è opportuno esaminare ora i principali progetti nati e sviluppati nel quadro dello Statuto Comunitario per la Valtellina dalla sua presentazione in avanti.
infatti, tutti i progetti ritenuti di rilevanza strategica devono, pure questi, andare a inserirsi nel radar delle rilevazioni del sistema di monitoraggio. in altre parole, il Sistema di monitoraggio rappresenta l'infrastruttura di analisi che deve monitorare anche il progresso, l'efficacia e le ricadute dei progetti nati dallo Statuto proprio per agire e dare supporto nelle aree di miglioramento identificate (infrastrutture, innovazione... etc)
Diventa importante poi focalizzarsi sui progetti concreti anche per rendere più facilmente comprensibile, a tutti i soggetti della Comunità Valtellinese e quindi a tutti i cittadini, il forte impatto che lo Statuto stesso può avere e le opportunità che, seguendo le indicazioni dello Statuto, ci possono essere per il futuro di tutti.

 

2.1 3I Ideazione Innovazione Interazione con le imprese

Lo studio "innovare con le imprese Valtellina profili di sviluppo" della Collana Socio-economica della Fondazione Gruppo Credito Valtellinese costituisce una applicazione dello Statuto Comunitario per la Valtellina come declinazione locale (ma non localistica) dei tre grandi principi di solidarietà, sussidiarietà e sviluppo di portata generale ed italo-europea. l'innovazione rappresenta un elemento strategico importante per tutti i sistemi locali quando si progetta uno sviluppo sostenibile di qualità: innovazione da intendersi in senso multidimensionale e non soltanto in forma strettamente tecnologica ma anche organizzativo e gestionale, da collegarsi in posizione vicina alle imprese e alle loro esigenze, in un dialogo continuo con le stesse. Secondo lo Statuto Comunitario una provincia alpina lombardo europea deve puntare su innovazione, sostenibilità e sviluppo.
lo studio citato (di cui ora è in corso di elaborazione la prosecuzione), muovendo dalle considerazioni di sistema locale d'innovazione e dall'esperienza dei poli per l'innovazione, ha fornito i risultati di un'analisi sul campo effettuata incontrando imprese e testimoni privilegiati e indicando i profili innovativi delle imprese valtellinesi.
Dall'indagine nata con lo scopo di mettere in luce le esigenze di innovazione delle imprese, sono emerse luci e ombre che hanno portato ad identificare e a proporre alcune linee strategiche di sviluppo per l'innovazione in Valtellina grazie ad esempi e casi di successo specifici. in particolare, ci si è concentrati sui filoni di edilizia innovativa e risparmio energetico, energie rinnovabili, agroalimentare, particolarmente importanti sul territorio e strettamente interconnessi se uno degli obiettivi è quello di tutelare e promuovere un ambiente di qualità.
il confronto con esperienze di successo avvenute altrove permette di dare possibili indirizzi applicativi per la provincia di Sondrio, ad esempio osservando realtà quali CasaClima a Bolzano, o la Friburgo Solar Region per le energie rinnovabili e l'edilizia sostenibile in Germania, o Alimentech in Francia nel settore dell'agroalimentare.
le indicazioni e le proposte fornite hanno raccolto interesse da più parti sul territorio locale e sono state fra gli spunti utilizzati ad esempio per la realizzazione del progetto RACem "Rete Artigiana per la Casa efficiente in montagna"3, che cerca di concretizzare il valore della rete per le imprese. Si tratta di un progetto presentato da Confartigianato Sondrio e finanziato nella Convenzione Artigianato fra Regione lombardia e Camere di Commercio lombarde. Ha coinvolto ad ora oltre trenta imprese artigiane nel settore della casa, da impiantisti, a costruttori edili a serramentisti, segherie, per compiere un percorso comune realizzando una rete per l'edilizia sostenibile, dando modo alle imprese di innovare in modo continuo attraverso l'adozione di nuove tecniche e grazie alla formazione derivante da incontri e scambi di esperienze avvenute altrove.
Ad esempio, nell'autunno 2011 è stato organizzato da RACem un seminario cui hanno partecipato referenti di enti certificatori nel costruire sostenibile, CasaClima, Habitech, minergie, best practices analizzate anche nello studio "innovare con le imprese".
I temi che sono stati evidenziati sono infatti quello della sensibilizzazione, della formazione e informazione, della collaborazione in rete per arrivare a definire una rete di eccellenza con standard di qualità specifici per il costruire in montagna, seguendo i principi del costruire sostenibile e dell'efficienza energetica.

2.2 3V Valtellina Vettori Veloci

Il progetto 3V (Valtellina Vettori Veloci), proposto dal Prof. Alberto Quadrio Curzio, sostiene la necessità di migliorare i servizi di trasporto pubblico in provincia di Sondrio e in particolare di puntare sulla connessione ferroviaria milanotirano per il collegamento con il capoluogo lombardo e per una mobilità più sostenibile su cui innestare i collegamenti anche con Valchiavenna ed engadina. nello specifico l'iniziativa 3V è stata presentata pubblicamente in un'intervista al Prof. Quadrio Curzio ne "la provincia di Sondrio" il 31 dicembre 2008; essa rientra nel quadro dello "Statuto Comunitario per la Valtellina" (art. 4, art. 9 ed in particolare art. 10) in riferimento al tema infrastrutture, collegamenti e sviluppo sostenibile. in particolare nella proposta originaria era avanzata un'ipotesi organizzativa per creare un ente di iniziativa e di coordinamento costituita da soggetti sia privati sia pubblici ed espressione della Comunità Valtellinese allo scopo di poter interloquire con Regione lombardia, trenitalia, e più avanti, trenitalia le nord e trenord, per poter dare soluzione ai problemi infrastrutturali e dei collegamenti intervallivi e interprovinciali della provincia di Sondrio. Per agevolarne il miglioramento, è stato proposto di convertire la società Aviovaltellina, modificandone lo Statuto, nella società "Valtellina Vettori Veloci" (3V), un'iniziativa pubblico privata che rappresenta la tipica attuazione del principio di sussidiarietà. la proposta 3V e lo stato dei trasporti in provincia di Sondrio sono stati presentati e discussi all'interno di un convegno tenutosi a Sondrio il 3 luglio 2009. oggetto del convegno sono stati in particolare i servizi ferroviari milano-tirano e milano-Chiavenna, i servizi su gomma in provincia e l'integrazione ferro-gomma, il ruolo e le connessioni con la Ferrovia Retica e le prospettive del trasporto merci su rotaia.
A seguito del convegno ha preso l'avvio un percorso che ha coinvolto operatori economici e soggetti istituzionali e che ha portato a primi risultati concreti, quale il progetto pilota "treno della montagna" all'interno di un più articolato progetto Valtellina.
In questo contesto, il dato che è importante sottolineare è quello della sempre più consolidata collaborazione avviatasi fra trenord, enti ed istituzioni del territorio, Provincia di Sondrio, Regione lombardia e anche la Svizzera, anche attraverso il progetto interreg dai monti ai laghi senz'auto.
Si tratta di una collaborazione, di un dialogo e di un'azione congiunta particolarmente importanti dove spiccano l'Amministrazione Provinciale e trenord: azione congiunta e collaborazione fattiva che ha trovato origine nella presentazione della proposta 3V. Ulteriore esempio concreto di tale collaborazione sono i sei nuovi convogli rinnovati in servizio sulla linea milano -tirano per migliorare decoro ed efficienza. il primo di tali convogli rinnovati è stato presentato a fine settembre 2011 a Tirano.

 

2.3 Le iniziative di divulgazione dello Statuto comunitario nella scuola

L'identità si costruisce a partire dalla scuola e la Comunità Valtellinese per essere davvero tale deve coinvolgere tutti in modo consapevole per effettuare scelte condivise. Dati questi presupposti, la Società economica Valtellinese a fine 2009 ha deciso di indire un concorso per gli istituti secondari di primo e secondo grado, dal titolo "Conosciamo lo Statuto Comunitario per la Valtellina, facciamolo conoscere e diventare patrimonio della Comunità locale". l'iniziativa è consistita in tre fasi: la Presentazione del Concorso ai Dirigenti Scolastici e ai Docenti attraverso l'organizzazione a cura di SeV di incontri in ogni capoluogo di mandamento per illustrare finalità e contenuti del concorso. in tali incontri sono stati presentati i principi-valori e i contenuti dello Statuto Comunitario. Gli studenti sono stati portati a riflettere sull'importanza della combinazione di solidarietà e sussidiarietà nell'autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, nell'ottica di una partecipazione attiva. Gli studenti sono stati così invitati a illustrare i principi dello Statuto e una possibile applicazione pratica, attraverso un lavoro, di carattere interdisciplinare, da realizzarsi con una elaborazione scritta, grafica o multimediale.
Il risultato è stato incoraggiante e l'accoglienza della proposta molto buona: basti pensare che ben dodici istituti scolastici hanno deciso di aderire e concorrere proponendo attività di approfondimento e di natura culturale trasversale. molto importante ai fini della diffusione, del coinvolgimento e dell'impatto sul tema dell' "identità" come base dello Statuto stesso, è stato anche il momento celebrativo di premiazione e di valorizzazione dei contenuti dei lavori svolti nel maggio 2010, alla presenza di tutti gli studenti delle scuole secondarie che hanno partecipato all'iniziativa.

 

2.4 Comunicazione e interazione: il sito Internet

Consapevoli del valore dell'identità come elemento fondante della Comunità, che condivide valori, principi e scelte per lo sviluppo, risulta opportuno presentare separatamente il sito internet relativo allo Statuto Comunitario lanciato in occasione della Giornata dell'economia 2011: il sito www.statvalt.eu, realizzato al fine di raccogliere informazione e documentazione via via che il processo di attuazione dello Statuto Comunitario prosegue. inoltre, e in particolare, si tratta di uno strumento dalle potenzialità importanti per fini divulgativi e di interazione con la Comunità in tutte le sue componenti e particolarmente con le fasce più giovani, particolarmente attive nell'utilizzo di internet e delle nuove tecnologie.
Strategica è la possibilità di coinvolgere e interagire con chiunque sia interessato alle azioni in corso favorendo una sensibilizzazione rispetto alle stesse tematiche oggetto di analisi e riflessione. l'informazione e l'interazione permessi dal sito internet non si esauriscono comunque in un mondo virtuale, ma potranno accompagnarsi a momenti di approfondimento e di formazione già previsti in ciascuno dei mandamenti e nelle scuole sui contenuti dello Statuto: fra questi sviluppo istituzionale, economico, socio-culturale, di sostenibilità ambientale e territoriale, infrastrutturale e dei collegamenti.

 

2.5 La cultura: lo Spettacolo dal vivo

La Società economica Valtellinese nella cornice dello Statuto Comunitario ha anche coordinato e dato vita alla presentazione di un progetto per la costituzione di un "ente provinciale Valtellina e Valchiavenna per lo spettacolo dal vivo".
il progetto si pone l'obiettivo di costituire in provincia di Sondrio un soggetto capace di coordinare l'attività dei diversi operatori nel settore dello spettacolo dal vivo, in un'ottica di sinergia, razionalizzazione, miglioramento dell'offerta e contenimento dei costi. l'iniziativa, che prevede un'attività di durata triennale con un budget complessivo di 330.000 euro, si basa sulla fornitura di qualificati servizi agli operatori del settore, e comprende anche la co-produzione di tre spettacoli di elevato livello artistico. il progetto è stato elaborato e presentato da Società economica Valtellinese in partnership con i Comuni di Sondrio e di morbegno, e con la Associazione "Per lo spettacolo dal vivo in Provincia di Sondrio", che vede la presenza dei principali soggetti operanti in questo settore. il progetto è stato presentato all'interno di un bando cultura di Fondazione Cariplo ed è stato anche considerato quale esempio positivo dalla Fondazione Cariplo stessa per quanto riguarda la capacità di mettere insieme organizzazioni ed associazioni che operano nel campo teatrale sul territorio provinciale e anche al di fuori di questo. nell'ambito del progetto il compito di SeV è stato quello di ente aggregatore delle diverse associazioni e di soggetto coordinatore della proposta, in un'ottica di sviluppo culturale di valle come indicato nello Statuto Comunitario. tale progetto trova importante collegamento poi con un'iniziativa più ampia sostenuta sempre da Fondazione Cariplo: il progetto sui distretti culturali della provincia di Sondrio.
il progetto relativo ai distretti culturali coinvolge sessantacinque Comuni, dall'Alta Valle al morbegnese, per dodici "azioni" su un'attività triennale del valore complessivo di 8 milioni e 70mila euro, cofinanziato per 3 milioni e 585mila euro da Fondazione Cariplo. Grazie al supporto di Fondazione Cariplo stessa si è creato infatti un volano di crescita, una sinergia di risorse, che ha portato agli 8 milioni complessivi. il progetto, coordinato dalla Fondazione di Sviluppo locale, presieduta dal Prof. Giulio Cainelli, prevede molteplici azioni coinvolgendo sia asset tangibili (quali beni architettonici, palazzi, beni etnografici) sia asset cosiddetti intangibili (tradizioni, saperi e metodi innovativi). Sono comprese iniziative che riguardano i terrazzamenti del versante retico e Castel masegra, a Sondrio, il complesso di Sant'Antonio a morbegno, i palazzi storici di tirano, le incisioni rupestri di Grosio, le eccellenze del settore agroalimentare e l'acqua quale risorsa chiave del sistema locale, per cui verrà realizzato un museo in Alta Valtellina.

 

2.6 L'ambiente: Interventi di mitigazione ambientale e iniziative per la riorganizzazione dei servizi pubblici locali

A seguito del convegno "Paesaggio ed economia" del novembre 2008, già tenutosi nel quadro dello Statuto Comunitario, per iniziativa del Consorzio Vivi le Valli con Società Stelline e con una società di consulenza specializzata nella gestione dei territori, sono stati elaborati progetti per la mitigazione ambientale, anche su sollecitazione dell'Amministrazione Provinciale. la difficile accessibilità del territorio di Valtellina e Valchiavenna rappresenta da tempo una delle criticità per lo sviluppo economico locale. Con la costruzione della nuova strada statale 38, i collegamenti potranno migliorare, ma certamente con un impatto non indifferente sull'ambiente; pertanto, operatori del territorio, in sinergia, hanno deciso di adoperarsi per cercare di ridurre l'impatto del nuovo tracciato sul fondovalle. i progetti proposti hanno via via ricevuto consenso sempre maggiore da parte dei Comuni della Comunità montana di morbegno e di AnAS.
Degna di nota in un'ottica di aggregazione e integrazione nel quadro dello Statuto è anche l'iniziativa volta alla riorganizzazione dei servizi pubblici locali, per la costituzione di una unica multiutility provinciale. Si tratta di esempi di collaborazione fra pubblico e privato dove il soggetto privato può gestire servizi pubblici locali con efficacia, efficienza e qualità.

 

2.7 Il turismo: Il Progetto Sistemico DMO

Ancora, e non meno importante, nel quadro di riduzione della frammentazione, é il progetto Dmo Destination management organisation volto a favorire la crescita del sistema turistico provinciale creando una regia unica quale strumento strategico per un percorso condiviso per rilanciare e rafforzare il turismo in Valtellina.
il progetto si è articolato in due fasi principali: la prima ha riguardato l'analisi e la diagnosi della competitività della "Destinazione Valtellina" con la proposta di un nuovo modello gestionale del sistema turistico provinciale. la seconda ha riguardato la redazione di un piano strategico ed operativo, con azioni di promozione e commercializzazione del "prodotto turistico Valtellina". l'iniziativa era partita nel marzo 2009 e a inizio settembre 2011 è stata presentata la nuova società in house 100% pubblica all'interno del Consorzio turistico con la Provincia e la Camera di Commercio impegnate per la gestione di questo modello di governance. l'obiettivo é quello di uno sviluppo del turismo in modo coordinato e secondo i principi di tutela del territorio, in linea con quanto auspicato nello Statuto Comunitario stesso, come evidenziato anche dal Presidente della Camera di Commercio emanuele Bertolini in occasione della Giornata dell'economia 2011.

 

2.8 Il distretto agroalimentare di qualità della Valtellina

Un'ulteriore iniziativa degna di nota, che nello spirito dello Statuto Comunitario per la Valtellina ha portato ad un rafforzamento concreto della collaborazione e delle esistenti sinergie, è il Distretto Agroalimentare di Qualità della Valtellina, riconosciuto dalla Regione lombardia nell'ottobre 2010 (di fatto ampliamento del multiconsorzio Valtellina che gusto, già costituito nel 2007) e sostenuto anche da istituzioni enti e operatori locali per la valorizzazione di una delle punte di eccellenza del sistema valtellinese. Si è voluta creare "una libera aggregazione di imprese volta allo sviluppo collaborativo di azioni volte alla condivisione di risorse e conoscenze, all'innovazione, all'internazionalizzazione, alla logistica", secondo quanto contenuto nella legge Regionale 1/2007 sui distretti agricoli.
Fra i principali obiettivi rientrano la valorizzazione dei differenti settori economici, lo sviluppo di attività orientate all'export per i prodotti tipici valtellinesi, l'impiego di metodi di trasformazione e di lavorazione dei prodotti innovativi, un maggiore coinvolgimento e sensibilizzazione sul fronte di produttori e consumatori per la conoscenza e la valorizzazione dei prodotti stessi così da creare un'area integrata di qualità di eccellenza a livello lombardo. nell'ambito del distretto vengono così promosse azioni di rete che intendono usufruire anche dei benefici derivanti dall'utilizzo del nuovo strumento dei contratti di rete per agire sulle linee d'azione individuate: promozione, comunicazione, innovazione, internazionalizzazione e formazione.
Tutti i progetti concreti e le iniziative che sono state presentate sinteticamente rappresentano attività il cui prosieguo e le cui ricadute insieme a nuovi progetti che verranno sviluppati saranno monitorate in modo da poter verificare nel tempo il miglioramento che venga conseguito nel livello di soddisfazione della Comunità. nel mondo globale di oggi i territori assumono ancora più importanza e devono puntare sui propri punti di forza per competere e su opportune sinergie per collaborare meglio; nel quadro delle riforme amministrative che sono state annunciate, poi, lo Statuto Comunitario rappresenta un elemento ancora più importante, un'opportunità vera da tenere in considerazione. Grazie all'innovatività nelle finalità, nei contenuti e nelle proposte concrete, diventa sempre più efficace strumento per una governance comunitaria basata su programmazione territoriale condivisa per uno sviluppo sostenibile di qualità.

 

 

 

 

*

NOTE

  • 1 Se la media ponderata sulla popolazione venisse estesa alla lombardia, il dato di quest'ultima dominerebbe la media.

    2 Se la media ponderata sulla popolazione venisse estesa alla lombardia, il dato di quest'ultima dominerebbe la media. 1 la moda può non esistere. Con 5 intervistati (dispari) potrebbe essere, ad esempio, 2

    Alto, 2 Medio, 1 Basso (in questo caso ci sarebbe comunque un'indicazione prevalente di 'medio-alto'). Se il numero è pari, però, ci può essere equidistribuzione perfetta delle risposte e quindi una prevalenza non determinata.